CIO’ CHE CI UNISCE

DOMENICA 18 Luglio

Incontro Alla Sorgente Di Baldissero, luogo avvolto dalla natura e dai suoi silenzi, dopo il servizio al Centro Andrea, momenti di relax, festa, dialogo e sogni.

Fare famiglia assorbendo dalle radici la linfa per fruttificare nel nostro futuro, non c’è’ futuro costruttivo senza la conoscenza del passato.

la sua forza sia con noi!

Dal Vangelo secondo Marco Mc 6,30-34

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Parola del Signore.

Leggiamo con gli occhi di oggi questo brano del Vangelo.

Siamo gli apostoli o la folla?

E come apostoli, noi Volontari responsabili di servizi, coordinatori, collaboratori, troviamo il tempo di riunirci attorno a Gesù per riferirGli ciò che abbiamo fatto durante il servizio alla Messa del Povero? Ritorniamo a Gesù, colui che ci ha chiamati, inviati e abilitati alla missione del servizio per i poveri, ritorniamo alla fonte. Lui ci chiama in disparte, soli con solo Lui, riposiamoci in Lui.

Noi abbiamo compassione di loro, dei poveri? Oltre che fare un ottimo servizio e dare cibo, abiti, dialogo… sappiamo patire con loro? Li guardiamo negli occhi, sappiamo ascoltare da cuore a cuore?

Cosa insegniamo a loro? Siamo capaci ad educarli al rispetto del cibo? Al valore di quello che ricevono?

Loro non hanno pastori….. siamo noi con la nostra umiltà, sensibilità, attenzione, fermezza, determinazione ad insegnare loro alcune piccole cose….

E poi sia la carità e non la commiserazione a guidarci. Una carità che non sia pietismo o dare senza attenzione a chi si dà o cosa si dà, una carità con le intenzioni di Gesù….

Rileggiamo alcuni brani del Vangelo e cerchiamo di scoprire come lui agiva…. Non con tutti usava le stesse modalità.

San Paolo ci dà qualche spunto nella lettera ai Corinzi, rileggiamo.

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Come chiesto da Gesù ci siamo recati in posto solitario sulla collina di Torino per passare insieme momenti di relax, riflessione, revisione delle attività svolte nell’anno e programmazione. Pranzo sfizioso e gioiosa convivialità. Presenti inizialmente 9 persone (3 consiglieri, 2 probiviri, 4 volontari, nel pomeriggio bella sorpresa di Stefano con il figlio Tommy. Gli aspetti organizzativi si sono ben integrati con quelli spirituali: letture, commenti e preghiere. Partiti da un escursus sulle motivazioni e i bisogni dei fondatori e dei poveri, nonché di come si sono sviluppati i bisogni e i richiami spirituali (da Gesù Crocifisso all’Adorazione delle Gesù Risorto e all’azione risanante e potente delle Sue Piaghe che ci conducono all’adorazione di Dio in spirito e Verità) Il profondo valore della Messa del Povero è di essere contemporaneamente un’opera di misericordia spirituale e corporale. E noi per la nostra azione di evangelizzazione è necessario adorare il Signore Gesù Cristo, nei nostri cuori, ed essere pronti sempre a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi. Ma è anche necessario essere sempre rivestiti delle armature che ci suggerisce Paolo nella lettera agli Efesini che potete leggere e farne tesoro. Il fatto più sorprendente è stato il brano scelto a caso da Mario all’inizio del momento spirituale che con viva sorpresa di tutti è stato lo stesso brano scelto a caso da Tommy il figlio di Stefano. Vale la pena rileggerlo insieme e riflettere sul perché per ben due volte ci viene proposto e come applicarlo a noi, nella nostra vita, per le opere di carità che svolgiamo, e per lo spirito che possiamo ricercare ed esprimere.

Giovanni 4

Le disse Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» … Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità»

Qui di seguito i brani citati

Prima Lettera Pietro 3.8

E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione.
Chi infatti vuole amare la vita e vedere giorni felici trattenga la lingua dal male e le labbra da parole d’inganno,
eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua, perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti
e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male.
E chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene? Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.

Efesini 6

…e non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, compiendo la volontà di Dio di cuore, prestando servizio di buona voglia come al Signore e non come a uomini. Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo sia libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene…
…Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere.
Pace ai fratelli, e carità e fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo. La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo, con amore incorruttibile.

Giovanni 3

Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito».

«E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato

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